Merito delle nuove politiche adottate dal governo, sono diversi e crescenti i finanziamenti dedicati alle imprese italiane per la loro internazionalizzazione. Per raccogliere tutti i progetti in modo adeguato e preciso nasce nel 1991 la finanziaria SIMEST, uno strumento di sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e da un pacchetto azionario composto da banche, associazioni di categoria e imprenditoriali.
Dal 28 ottobre 2021 i finanziamenti SIMEST cambiano aspetto, adeguandosi al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) introducendo un nuovo fondo suddiviso in tre differenti finanziamenti.
Per comprendere i nuovi finanziamenti attivati dal gruppo è però necessario entrare nel dettaglio e fare un passo indietro, anche nel tempo. Chi è SIMEST e perché è nato?
Nel 1991 il Gruppo Cassa depositi e prestiti apre una società il cui intento è quello di supportare e sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Prende così il via SIMEST il cui principale azionista, con il controllo del 74% delle quote, è Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite SACE, la società di assicurazioni e finanziamenti italiana specializzata nel sostegno alle imprese italiane che desiderano espandersi nel mondo. A questa si affiancano diverse banche italiane e associazioni imprenditoriali.
Il compito di SIMEST non è solo quello di fornire il necessario supporto economico all’impresa che desidera ampliare i propri orizzonti, ma quello di sostenerla durante tutto il procedimento, affiancandola sin dalla valutazione di apertura al nuovo mercato.
Operando insieme a SACE all’interno del Polo dell’Export, il lavoro di SIMEST è supportato dai Fondi dell’Unione Europea che sono messi a disposizione delle aziende per ampliare i propri orizzonti commerciali.
Per le piccole e medie imprese italiane, SIMEST ha istituito tre nuovi diversi finanziamenti finalizzati a tre diversi settori. Ogni azienda potrà partecipare ad un unico bando al fine di consentire la maggiore diffusione degli interventi.
Per le imprese aderenti ai nuovi piani attivati da SIMEST, sarà possibile ottenere un finanziamento agevolato comprensivo di una quota a fondo perduto fino al 25% senza che siano presentate garanzie. Parte degli stessi finanziamenti è dedicato alle imprese del Sud Italia, e di preciso una quota pari al 40% di tutto il budget stanziato equivalenti a 480 milioni di euro.
Sono quindi tre le possibili strade da percorrere accanto a SIMEST per accedere al finanziamento agevolato il cui obiettivo è quello di favorire la transizione digitale, ecologica e la partecipazione a fiere internazionali.
Il finanziamento dedicato alla transizione tecnologica ed ecologica [link diretto] permette alle PMI di investire su risorse, materiali e no, a supporto della stessa. Attraverso un finanziamento della durata di 6 anni con due di pre-ammortamento, è quindi possibile costruire un sistema più moderno che permetta alla stessa azienda di crescere anche a livello internazionale.
Il finanziamento per il sostegno per fiere e mostre [link diretto] supporta la partecipazione ad un evento internazionale, che sia anche virtuale. Il 30% del finanziamento concesso è infatti proprio dedicato alle spese digitali legate all’evento, per una spesa massima di 15 0mila euro, e consente un periodo di rimborso pari a 4 anni.
L’ultimo dei finanziamenti SIMEST prevede un supporto economico per la creazione di una piattaforma e-commerce, il miglioramento della stessa già esistente o l’accesso a market place [link diretto] per la vendita di prodotti e servizi italiani o con nazionale. In questo caso l’importo finanziabile varia da un minimo di 10 mila euro ad un massimo di 300 mila, nel caso della creazione di una piattaforma nativa, o 200 mila per l’accesso a market place di terzi. Il periodo di rimborso è pari a 4 anni con un anno di pre-ammortamento.
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